Mura, Porte e Fortezze

Mura, Porte e Fortezze


 

Le mura del terzo cerchio di Firenze durarono quasi per 5 secoli intere ed ininterrotte in tutta la loro estensione salvo che dove vi furono innestate le cittadelle medicee del Belvedere e della Fortezza; ma le torri che si innalzavano sopra di esse furono generalmente demolite o troncate. «Codeste torri, dice il Vasari, cingevano la città come una ghirlanda».
Furono demolite nei primi anni del secolo XVI, durante il governo di papa Clemente VII, per consiglio di Pietro Navarro e di altri militari, considerando che il crescente impiego tattico dell'artiglieria le rendeva più pericolose all'assediato che all'assediante.
Nel 1805 poi si riconobbe che per riguardi daziari ed edilizi bisognava demolire l'intera cinta delle mura.
Il loro luogo è ora occupato dai nuovi ampii viali sul tipo francese dei boulevards (viali di circonvallazione) sulla destra dell'Arno: e pochi resti restano ancora in piedi in Oltrarno.
Alcune delle porte furono modificate all'inizio del secolo XVI e sussistono tuttora a titolo di memorie monumentali; sono pressoché uniformi. La porta San Niccolò è la sola che conservi la sua altezza e forma originale e quasi tutte hanno all'interno nelle lunette affreschi di santi, alcune del XIV, altre del XV secolo e iscrizioni storiche o edilizie.

Porta San Giorgio.
Sull'alta costa dove la fortezza ili Belvedere domina la città. È ornata esternamente di un rilievo del santo che le dà il nome, e, nel lato verso la città, di un affresco che rappresenta lo stesso santo col giglio fiorentino sullo scudo, San Leonardo e la Vergine, dipinto da Bernardo Daddi. La porta venne costruita verso il 1324. 
Porta a Prato.
Cosi detta da un prato vastissimonche un tempo si stendeva oltre il borgo Ognissanti. Michele di Ridolfo dal Ghirlandaio dipinse nella lunetta la Vergine con i Santi Giovami e Cosimo, protettori della città e dei Medici.
Porta San Gallo.
Derivò il nome da una chiesa di questo santo a cui andava annesso un ampio ospedale. La lunetta interna fu dipinta dal suddetto Michele di Ridolfo. Venne murata durante l'assedio del 1529-30, riaperta al termine dell'assedio e fatta rimurare da Cosimo I de' Medici nel 1552 dopo demolita la torre; nel 1601 fu riaperta al pubblico.
Porta alla Croce.
Ebbe varii nomi e la sua torre fu abbassata da Antonio da San Gallo che la ridusse alla forma presente; le cannoniere vennero aperte nel 1529. La lunetta fu dipinta dal sopracitato Michele di Ridolfo.
Porta San Nicolò.
Conserva, come abbiamo detto, l'altezza primitiva e la stessa forma che le fu data nel 1327, salvo che allora i merli sporgevano sui beccatelli. La lunetta fu dipinta da Bernardo Daddi.
Porta San Miniato.
Sorge a breve distanza dalla precedente. È situata sotto il colle d'Oltrarno e da essa un ripido viale di cipressi conduce alla magnifica e celebre basilica omonima, al convento di San Francesco (San Miniato al Monte) e al cimitero di Monte alle Croci.
Porta Romana.
Introduce al Viale dei Colli e anticamente si chimava di San Pier Gattolini, da una chiesa demolita nel 1545. Prese il nome odierno dalla strada che da essa va a Roma. Fu architettata da Giovanni Cambiuzzi che l'incominciò nel 1327. Ebbe in principio la forma delle altre porte e In ridotta allo stato presente nella prima metà del secolo XVIII, quando fu atterrata l'antiporta che vi aveva fatto innalzare Gualtieri, duca d'Atene. Il dipinto nella lunetta è del Franciabigio.
Dirimpetto alla porta in città si vedono gli avanzi di un bellissimo affresco condotto da Giovanni da San Giovanni sulla facciata di una casella fra le due vie al ponte alla Carraia e a Pitti.
Porta San Frediano.
Si trova all'uscita del borgo omonimo; è una delle più grandi e magnifiche porte di Firenze terminata nel 1332, dicono su disegno di Andrea Pisano. Il 17 novembre 1494 Carlo VIII re di Francia, proveniente da Pisa, fece il suo ingresso in Firenze da questa porta.

Forte Santa Maria Belvedere, 1860 circa

Le due fortezze di Santa Maria in Belvedere e di San Giovanni Battista sulla linea delle antiche mura furono fatte costruire dai Medici per tenere a freno Firenze. Della prima ebbe la prima idea il tirannico duca di Atene da Andrea Pisano. La fece costruire in alto presso porta S. Giorgio, nel 1590, da B. Buontalenti, il granduca Ferdinando I per dominare la città ed assicurarsi nel sottoposto palazzo Pitti. Vi è un pozzo a scala scavato nella roccia e un sotterraneo in cui i granduchi di casa Medici custodivano il loro tesoro. La fortezza fu disarmata nel 1859, per un po' di anni servì ancora come quartiere militale.

La Fortezza di San Giovanni o da Basso

La seconda, detta Fortezza da basso, fra porta San Gallo e la destra dell'Arno, fu fatta costruire dal duca Alessandro d'accordo con Clementi VII per togliere ogni velleità di ribellione a Firenze domata. Avendo Michelangelo rifiutato di concorrere a costruire quel baluardo della tirannide, Antonio da San Gallo ne diede il disegno, cominciato il 15 luglio 1534 (sotto la direzione architettonica di Pier Francesco da Viterbo e militare di Alessandro Vitelli) fu compiuto e benedetto il 5 dicembre 1535.
Filippo Strozzi, che ne aveva consigliato la costruzione, fatto prigioniero a Montemurlo nel 1537 vi fu chiuso e vi morì nel 1538, lasciando scritto sulle pareti: Exoriare aliquis nostris ex ossibus ultor (che nasca un giorno dalle mie ceneri un vendicatore. (Virgilio, Eneide, IV, 625)

Matteo Florimi, Pianta prospettica incisa su rame, derivazione della pianta del Buonsignori, 1600 circa
(immagine tratta dall’“Archivio carte antiche” dell’Istituto Geografico Militare, banca dati on line)
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