La Tomba dei Demoni Alati

La tomba dei Demoni Alati, scoperta nel 2004, si presenta come un'edicola funeraria dalle forme imponenti. All'interno della struttura protetta da una tensostruttura, sono visibili grandi blocchi di tufo che ospitano decorazioni scultoree notevolmente ben conservate e di alta qualità, originarie del monumento.
Sul lato sinistro, spicca un frontone decorato in alto rilievo, originariamente posizionato sulla parte superiore del monumento prima del crollo. In questo frontone, domina un possente demone marino alato, dalle code simili a pesci, che può essere identificato come Scilla o Tritone. Questa figura tiene alzato il braccio destro, impugnando un remo o il timone di una nave naufragata.
Sul lato destro, tra vari blocchi decorati, si erge una scultura quasi completamente in rilievo, riconducibile a Vanth. Questa figura femminile alata, messaggera di morte, è di solito raffigurata con una fiaccola, necessaria per illuminare il buio percorso verso l'aldilà, e una pergamena arrotolata, dove è scritto il destino del defunto.
La tomba, collocata al centro di una terrazza, si presenta come un massiccio blocco cubico scavato nel tufo, con una facciata che imita un edificio ad edicola, con un profondo vano centrale. All'interno di questa nicchia è scolpito un personaggio semi-sdraiato su un letto funebre, che tiene nella mano destra una coppa per le libagioni. Straordinaria è la presenza della policromia originaria, conservatasi grazie al crollo del frontone avvenuto in antichità. Questo crollo ha di fatto sigillato la nicchia e preservato l'immagine del defunto.
Ai lati della nicchia, su alti piedistalli, erano posizionate due statue, una delle quali rappresentava Vanth (1). Della seconda statua si conserva solo la parte inferiore del corpo. A protezione del sepolcro, si trovavano anche due sculture a tutto tondo poste su alti podi, di cui quella a sinistra, raffigurante un leone, è ben conservata.
La datazione della tomba risale alla seconda metà del III secolo a.C. Al di sotto dell'edicola, si trova la camera sepolcrale, che è stata saccheggiata in epoche remote. È ancora possibile osservare una parte del corridoio di accesso. Proseguendo in direzione della tomba Pola, lungo il costone tufaceo, è possibile ammirare una serie di tombe a semi dado, tipiche dell'architettura funeraria sovanese.

 

(1) Nella mitologia etrusca, Vanth è la divinità femminile appartenente al mondo degli Inferi che teneva in mano il rotolo del destino

camera-sepolcrale corridoio-di-accesso
Ricostruzione della tomba dei Demoni Alati (grafica Tecsette s.r.l.)
Frontone della tomba dei Demoni Alati. Ricostruzione della policromia (grafica Tecsette s.r.l.).

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