Il Parco delle Cascine e i Medici

Il Parco delle Cascine al tempo dei Medici
Parte prima dell'opera inedita "I Giardini di Firenze" del prof. A. Pucci.
Dopo anni di oblio, torna alla luce il manoscritto perduto de I giardini di Firenze, l'ultimo ambizioso progetto di Angiolo Pucci rimasto inedito alla morte dell'autore. La grandiosità dell'opera, divisa in sei parti, si manifesta a partire da questo primo volume, nel quale Pucci delinea una storia universale del giardino, soffermandosi sulla vicenda dei principali giardini italiani e europei, illustrati attraverso foto d'epoca.
 


 

"Fra i passeggi dei quali gode il pubblico della nostra città, tiene il primo posto il Parco delle Cascine, di cui il nome, che chiamerò ufficiale, è Tenuta delle Cascine dell'Isola. Questo nome, che è antico, spiega della località il vecchio ordinamento, lo scopo e la giacitura. Infatti era da tempo antico una Tenuta agraria coi suoi poderi e colla sua fattoria e fu detta delle Cascine perché vi ha esistito sempre una Vaccheria, che anche ai tempi nostri era famosa non solo in città, ma aveva una certa rinomanza anche all’estero.
In un vecchio libro pubblicato in Firenze nel 1580 da Alessandro Ceccherelli, col titolo: Delle Azzioni et Sentenze del Signor Alessandro de’ Medici prima Duca di Firenze, leggesi un capitolo nel quale si racconta una gita del Duca alle Cascine in cui s’incontra con alcuni bovari della Tenuta che con lui si lamentano del cattivo trattamento loro fatto dal fattore. Ciò prova chiaramente che a quell’epoca già esisteva la vaccheria della Tenuta.



L’appellativo di Isola fu aggiunto all’antico nome di Tenuta delle Cascine perché il Parco, benché non apparisse, era, fino al secolo passato, da tutti i lati, circondato dall’acqua. Esso infatti, come lo è oggi, era limitato a mezzogiorno, per tutta la sua lunghezza, dalla riva destra dell’Arno; dalla parte opposta era cinto dal Fosso o Canale Macinante, che si parte dall’Arno in Firenze, ove è la Pescaia, e dove cessa il Canale Macinante vi subentrava e vi subentra ancora il torrente Mugnone che proprio al termine delle Cascine si scarica in Arno. Con la formazione del nuovo quartiere, avvenuta alla metà del secolo scorso, la linea di facciata del Parco si è allontanata dal primo tratto del Canale Macinante, e quindi a rigor di termini il parco per questo lato non è più cinto dall’acqua.
Pare che lo stesso Duca Alessandro de’ Medici fosse il primo a comprar terre in queste località e che il Granduca Cosimo I continuasse gli acquisti, come fecero i suoi successori, estendendo il possesso anche al di fuori dell’attuale perimetro, venendo così a formare la citata tenuta agraria e al tempo stesso i granduchi ebbero in questa un luogo vicino alla città assai propizio per sfogare la loro passione alla caccia.


Dopo Cosimo I le Cascine passarono a Francesco I e poi a Ferdinando I, il quale nel 1605 ne concesse l’uso e le rendite a Don Lorenzo suo figliuolo e suo discendente. Morto nel 1608 questo principe senza successione, la tenuta venne assegnata al Cardinale Giovan Carlo de’ Medici e dopo di lui al principe Mattias, e nel 1667 passò al Cardinale Leopoldo della stessa Famiglia.
Tornate poi le Cascine al Granduca Cosimo III, questi, facendo la divisione dei suoi beni fra i suoi figli onde non vi siano litigi fra fratelli dopo lo sua morte, assegnò a Gian Gastone la Tenuta delle Cascine colle Mulina del Fosso del Cardinale, la cui rendita fu allora valutata in 3150 scudi.
Cessò colla dinastia Medicea il costume di assegnare le rendite a un individuo della famiglia regnante od anche ad un estraneo."


 

Prof. Angiolo Pucci (1851-1934), grande esperto di giardinaggio, di orticoltura e di storia dei giardini.

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