La Cappella di Vitaleta

La Cappella di Vitaleta
sotto tutela dell'Unesco
 
- Tratto dal cartello situato nelle vicinanze della Cappella.
"La cappella, la cui edificazione inizia nel 1884 e termina con l'inaugurazione del 14 Giugno 1885, sorge sul sito di un precedente antico santuario dedicato a Maria Santissima.

L'allora proprietario del fondo, Vincenzo Padelletti, conferisce l'incarico di progettare una nuova cappella votiva a Giuseppe Partini, attivo esponente del cosiddetto Purismo Senese, corrente pittorica ispirata alla ripresa dell'arte religiosa Tre e Quattrocentesca poi confluita anche in architettura, nelle forme del neo-gotico e del neo-quattrocentesche.
La cappella di Vitaleta rientra in una fase progettuale contraddistinta da gusto ibrido e da un disinvolto accostamento di stili: volontà di recuperare l'aura, l'idea di un'età formale ormai perduta, più che ricostruzione filologica e coerente di una preesistenza.

 

La caratterizzazione del piccolo edificio si concentra principalmente sulla semplice facciata a timpano di gusto peruzziano: rivestita in pietra di Rapolano, presenta un rosone al di sopra del portale architravato ed è delimitata da lesene laterali sulle quali poggia il frontone sommitale, nel cui timpano è collocato uno stemma gentilizio. Le facciate la terali sono invece rivestite in pietra di Pienza, così come la parte absidale alla cui sommità si eleva un piccolo campanile a vela con due celle campanarie contigue ad arco tondo, in mattoni.
Ad aula unica, il vano interno è intonacato e decorato a tempera, con partiture architet toniche sottolineate da modanature e decorazioni in stucco e con archi strutturali sui quali è riprodotta la simulazione di conci in pietra; è coronato da due volte gotiche di pinte di azzurro con stelle dorate in rilievo e costoloni decorati a motivi geometrici bianchi e neri." Tratto dal cartello situato nelle vicinanze della Cappella.

 

Impressioni di turisti delusi.
Partiamo con una certa eccitazione per vedere la Cappella di Vitaleta. Le foto viste in rete hanno eccitato la nostra fantasia. Quando arriviamo al bivio che ci immette nella strada che ci porterà al luogo mistico dove è situata la cappella è completamente sterrata. Non è un problema, anzi rende l'avventura ancora più entusiasmante. Trovato un posto per l'automobile, sotto un sole cocente, ci incamminiamo a passo tranquillo e percorriamo circa 600/700 metri. Non vi dico la nostra meraviglia quando vediamo passare, intossicandoci di polvere, camion, furgoni e automobili. Da lontano, sulla sinistra della cappella vediamo un edificio dove ci sono gru e mezzi di trasporto per cemento, pietre e altro materiale. Cominciano i primi dubbi, dalle foto trovate sul web non risultava nessuna costruzione nelle vicinanze se non dei ruderi.
Avvicinandoci alla nostra poco mistica destinazione ci rendiamo conto che la costruzione è un podere sotto restauro con la parte opposta attrezzata da un bar, il ristoro di Vitaleta o un nome simile, poco importa. Non ha impressionato solo noi, ma anche la tanta gente che ha affrontato un percorso disagevole, sperando di trovare un luogo poco contaminato dallo sfruttamento turistico. Non è successo. Abbiamo fatto qualche foto di rito e siamo tornati alla nostra automobile delusi e rattristati.
Forse eravamo stanchi, accaldati o abbiamo scelto la stagione sbagliata ma la delusione è stata così forte che sconsigliamo di avventurarvi in questa "Via Crucis". Noi probabilmente non ci torneremo molto presto.
 

Cappella di Vitaleta con Conosci Firenze

 

Cappella di Vitaleta con Conosi Firenze


 

Cappella di Fitaleta con #ConosciFirenze
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La cappella di Vitaleta rientra in una fase progettuale contraddistinta da gusto ibrido e da un disinvolto accostamento di stili.

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