Codici nascosti oppure...

Il Manoscritto Voynich, insieme al Libro dei viaggi di John Mandeville, è uno degli enigmi più affascinanti e impenetrabili della storia, avvolto in un mistero che persiste da secoli. Questo breve resoconto non è solo la storia di un libro, ma un viaggio attraverso il tempo, che intreccia la curiosità umana, la scienza, l'esoterismo e il desiderio incessante di svelare l'ignoto.

Nel 1912, Wilfrid Michael Voynich (Grodno, 12 novembre 1865 – New York, 19 marzo 1930), è un libraio e antiquario di origine polacca, scoprì questo manoscritto dimenticato tra gli scaffali della Villa Mondragone, nei pressi di Roma (1). Voynich era un uomo dotato di un acuto senso per il raro e l'insolito, e il manoscritto lo affascinò immediatamente. Scritto in un linguaggio sconosciuto, con illustrazioni di piante mai viste, diagrammi astronomici e figure umane in contesti misteriosi, il manoscritto sembrava sfidare il mondo a decifrarlo.
La provenienza del Manoscritto Voynich è avvolta nel mistero. Alcuni indizi suggeriscono che potrebbe essere stato creato nel XV secolo, ma la sua storia prima dell'acquisto da parte di Voynich rimane oscura. Le ipotesi sulla sua origine spaziano dall'Europa all'Asia, attribuendone la creazione a culture e individui disparati, da alchimisti medievali a culture antiche sconosciute.
Da quando fu rivelato al mondo, il Manoscritto ha attratto crittografi, linguisti, storici e appassionati di misteri. Tutti hanno tentato di penetrare i suoi segreti, ma il libro resiste a ogni tentativo di decifrazione. Le teorie sul suo significato sono varie e affascinanti, spaziando dall'ipotesi che sia un trattato medico, un manuale alchemico, fino alla suggestione che possa essere un inganno, una sorta di scherzo medievale di incomprensibile complessità.
Nel corso degli anni, diverse teorie hanno cercato di spiegare il manoscritto. Una delle più popolari suggerisce che possa essere stato scritto in una sorta di codice estremamente sofisticato, forse una lingua artificiale creata dall'autore. Altri ritengono che possa essere un documento cifrato con un metodo così personale e unico da renderlo praticamente indecifrabile.
Alcuni hanno ipotizzato che il manoscritto fosse opera di Leonardo da Vinci da giovane, data la sua nota propensione per codici e invenzioni. Altri hanno suggerito che possa essere stato creato da un autore sconosciuto con conoscenze avanzate in botanica, astronomia e medicina, forse come una sorta di enciclopedia di sapienza esoterica. Con l'avvento delle moderne tecnologie, la sfida di decifrare il Manoscritto ha attratto anche la comunità scientifica. Analisi al carbonio hanno datato il manoscritto al XV secolo, confermando almeno la sua antichità. Gli studi di statistica linguistica hanno dimostrato che, nonostante l'apparente assenza di senso, il testo segue certi schemi e regolarità che suggeriscono la presenza di un significato nascosto, piuttosto che essere un mero nonsenso. Mentre alcuni vedono nel manoscritto una sfida intellettuale, altri lo considerano un testamento di conoscenze perdute o addirittura extraterrestri. Queste teorie, benché affascinanti, sono accolti con scetticismo dalla maggior parte degli studiosi, che insistono sulla necessità di un approccio metodico e razionale alla decifrazione.
Oggi, il Manoscritto Voynich riposa alla Beinecke Rare Book & Manuscript Library dell'Università di Yale, dove continua a intrigare studiosi e curiosi. Le digitalizzazioni ad alta risoluzione disponibili online hanno democratizzato l'accesso al manoscritto, permettendo a chiunque di esplorare i suoi misteri.
Il futuro del Manoscritto potrebbe riservare sorprese. Con i progressi dell'intelligenza artificiale e della crittografia, la speranza di decifrarlo rimane viva. Forse, un giorno, il velo sarà sollevato, rivelando i segreti che ha custodito gelosamente per secoli. O forse, il suo significato resterà per sempre un enigma, un testimone muto dell'eterna curiosità umana e della nostra sete di conoscenza.
Il Manoscritto è più di un libro. È un ponte tra passato e futuro, un invito a interrogare i limiti della nostra comprensione. La sua esistenza è un promemoria di quanto poco sappiamo dell'universo e di noi stessi. In esso risiede la bellezza dell'ignoto, il richiamo dell'indagine e la promessa che, nel cercare di svelare i suoi misteri, potremmo scoprire qualcosa di più profondo su di noi e sul mondo intorno a noi.
Questa storia, lunga ma lungi dall'essere completa, è un tributo alla persistenza della curiosità umana di fronte all'incomprensibile. Il Manoscritto rimane, per ora, un libro sigillato. Ma il suo vero potere risiede non nelle risposte che potrebbe fornire, ma nelle domande che continua a porre.

(1) Nel 1912, Voynich si recò in Italia per visitare un suo contatto. Durante il viaggio, arrivò a Frascati, vicino a Roma, dove ebbe l'opportunità di esaminare una collezione di libri antichi in possesso dei Gesuiti. L'Ordine aveva l'intenzione di vendere una parte di questa collezione per finanziare il restauro di Villa Mondragone. Durante la sua visita, Voynich trattò l'acquisto di trenta manoscritti, tra cui il misterioso testo che poi divenne noto come il Manoscritto Voynich.

 

A questo link potete vedere o scaricar gratuitamente “Manoscritto Voynich”: PDF

Questo triplice foglio del manoscritto include una tabella che sembra di natura astronomica (sembra rappresentare il sole, o "processo di avvio del nucleo di fusione").

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