Sofia Czartoryska Zamoyska

Nella Cappella Macchiavelli-Salviati situata nella Chiesa di Santa Croce, c'è un monumento commemorativo dedicato a Sofia Zamoyska, scolpito da Lorenzo Bartolini (1). Questo monumento raffigura Sofia, che è stata ritratta in modo molto realistico, con le mani giunte sul grembo, come una donna devota sul
suo letto di morte. La scultura è in stile neorinascimentale.

Sofia Czartoryska Zamoyska, deceduta nel 1837, potrebbe non essere molto conosciuta al di fuori della Polonia, ma nel suo paese d'origine è celebre. Da giovane, era considerata la donna più bella d'Europa, nonostante abbia dato alla luce ben dieci figli.
Era la figlia più giovane di Adam Kazimierz Czartoryski e di Izabela Fleming, una principessa e scrittrice polacca, nonché una collezionista d'arte e fondatrice del primo museo polacco. C'è un'interessante nota sul fatto che si dice abbia avuto una relazione con l'ambasciatore russo in Polonia, Nikolai Vasilyevich Repnin, che avrebbe generato un figlio di nome Adam Jerzy Czartoryski. Quest'ultimo è stato paragonato a una sorta di "Cavour polacco" ed è stato citato anche da Henry Kissinger nel suo libro "Diplomazia della Restaurazione" (2) (pagina 103).
Sofia ha poi sposato nel 1798 il conte Stanisław Kostka Zamoyski, una figura di spicco nella politica polacca dell'epoca.

Il Monumento funebre della contessa Sofia Zamojska, commissionato subito dopo la morte della nobildonna, avvenuta a Firenze nel febbraio 1837, riassume elementi tipici dell'arte cristiana, come l'arcosolio (3). 
La nicchia è incorniciata da un arcone classico a recemi e ospita al centro un tondo con la Madonna e il Bambino, di tradizione quattrocentesca. La contessa polacca giace su un letto di foggia greco-romana, appoggiato su uno zoccolo, a sua volta sostenuto da un sarcofago ornato di stemmi e simboli araldici. L'opera rappresenta una summa dei principi fondamentali della poetica di Bartolini: l'attenzione alla realtà, la perfezione formale e l'espressione di valori spirituali. Gli aspetti più crudi del dolore nell'agonia dell'anziana contessa sono qui evocati senza idealizzazioni, sia nella forte espressività del volto, sia nel disordinato panneggio della coperta stellata, lavorata con tecniche diverse in modo da ottenere un effetto di colore. Le ombre si addensano lungo il contorno sinuoso delle pieghe, mettendo in risalto la tormentata sofferenza del momento del trapasso dalla vita alla morte, qui presentato nella sua drammatica istantaneità. 

(1) Lorenzo Bartolini (Savignano, 7 gennaio 1777 – Firenze, 20 gennaio 1850) è stato uno scultore italiano, considerato l'esponente più significativo del Purismo italiano.
(2) L’opera si concentra sul Congresso di Vienna e sulla figura di Clemente Von Metternich, il ministro degli esteri Austro-ungarico. Kissinger esamina come durante questo periodo si sia affermato un nuovo concetto di legittimità dell’assetto internazionale. Inoltre, il libro riflette sui valori e sui fini cui deve ispirarsi in ogni tempo il politico che desidera lasciare un’impronta sulla storia. Questa opera è considerata una pietra miliare nella letteratura sulla diplomazia e offre una visione profonda delle dinamiche del potere internazionale.
(3) L’arcosolio (dal latino: arcosolium, ovvero “sepolcro arcato”) è una tipologia architettonica utilizzata per i monumenti funebri e, in particolare, nelle catacombe. È costituito da un sarcofago o da una tomba chiusa da lastre di marmo o in muratura ed inserita in una nicchia sormontata da un arco a tutto sesto, in genere scavata nel tufo della parete. Questo tipo di sepoltura si trova nelle catacombe, ma è meno frequente dei loculi. La sepoltura occupa interamente la parte inferiore della nicchia, e lo spazio che si viene a creare sotto l’arco, la lunetta, veniva spesso decorato con pitture.

 

Nella Cappella Macchiavelli-Salviati c'è un monumento commemorativo dedicato a Sofia Zamoyska, scolpito da Lorenzo Bartolini
Nella Cappella Macchiavelli-Salviati c'è un monumento commemorativo dedicato a Sofia Zamoyska, scolpito da Lorenzo Bartolini. Particolare.
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