Piove governo ladro!

Piove governo ladro!
 

L'espressione "Piove governo ladro!" ha diverse possibili origini e significati, e ognuno può scegliere la definizione che preferisce. Ecco alcune delle teorie proposte:

- Secondo una teoria, l'espressione sarebbe legata al fatto che il Granduca di Toscana impose una tassa sul sale. Poiché la pesatura del sale avveniva spesso nei giorni di pioggia, si notò che il sale pesava di più quando era bagnato.
- Secondo Alfredo Panzini, l'espressione nacque come didascalia di una vignetta pubblicata sulla rivista satirica "Pasquino" nel 1861. La vignetta raffigurava tre mazziniani al riparo dalla pioggia durante una dimostrazione che non si svolse a causa delle condizioni meteorologiche avverse. Sotto l'immagine si leggeva: "Governo ladro, piove!". Questo motto divenne poi associato alla rivista.
- Alcuni sostengono che l'espressione sia nata nei territori del nord Italia durante l'occupazione austriaca nel Regno Lombardo-Veneto (1815-1848). I contadini, tassati in base al raccolto, sapevano che in un'annata piovosa con un'abbondante raccolta, ci sarebbe stato un aumento delle tasse. Da qui l'uso di imprecare contro il governo quando pioveva.
- Un'altra ipotesi fa risalire l'espressione all'antica Roma, quando i magistrati e i soldati romani venivano pagati con grano, vino, olio e soprattutto sale. Si dice che quando pioveva nei giorni di paga, il sale, a causa dell'umidità, aumentava di peso e quindi veniva distribuito meno (vedi la prima definizione).
- Un'altra teoria collega l'espressione alla tassa applicata alla raccolta dell'acqua piovana imposta ai cittadini che raccoglievano l'acqua dalle grondaie per le loro cisterne.
- Secondo un'altra teoria, l'espressione avrebbe origini nell'antico Egitto, quando il governo dell'epoca aumentava le tasse nelle zone alluvionate durante le esondazioni del Nilo. Poiché il limo alluvionale rendeva il terreno più fertile, ciò comportava un aumento della tassazione.
- Infine, secondo Giuseppe Fumagalli, l'espressione potrebbe risalire all'epoca di Agostino d'Ippona, che nel suo libro "De civitate Dei" attribuisce ai cristiani la colpa di ogni problema, incluso la siccità, attraverso un proverbio: "pluvia defit, causa Christiani sunt" (la pioggia manca, la causa sono i cristiani).

Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli Editore, 1980, pp. 186-187

 

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