Gli Alchimisti

Gli Alchimisti

Non è errato intrattenersi intorno ad altre società, quali i Franchi-Giudici, i Beati Paoli (1), e la sacra Velieme: esse rispondono a particolari bisogni, movimenti di spiriti e di coscienze, ragioni e circostanze transitorie di tempi e di luoghi, e poco o nulla hanno a che fare con le Istituzioni Iniziatorie, dalle quali trasse dottrine e simboli l'Ordine massonico. E' invece opportuno dire brevemente degli Alchimisti e della Grande Opera, cui essi dedicarono i poderosi ingegni, le pazienti ed affannose investigazioni; vuoi che veramente ritenessero possibile la trasformazione dei metalli e le loro successive e svariate combinazioni, così da formarne il più prezioso di tutti, vuoi che, sotto quegli studi e quelle ricerche, nascondessero il proposito di curare i mali che affliggevano l'umanità, e la pietra fìlosolale — «ascosum lapidem» — altro non fosse che la verità da desumersi dagli insegnamenti dell'antica filosofia e dalle leggi e dai fenomeni della natura. Dall'astrologia mistica e dall'astrologia giudiziaria, più specialmente esercitata dagli Ebrei e prediletta dai principi ribelli al Papato, trassero probabilmente origine e ragione d'essere gli Alchimisti.

Fig. 1) Duomo di Siena
mosaico pavimentale in pietra raffigurante Ermete Trismegisto, leggendario padre dell’Alchimia

I libri delle stelle, nei quali gli Astrologi, giova notarlo. annunciavano l'aforisma che gli astri predispongono, non costringono — «astra inclinant, non necessitant» — furono ricercati dalla Chiesa e bruciati, ogni volta che le fosse possibile, insieme agli Astrologi. La scuola antichissima, che nominò le stelle, vale a dire le popolò di forze sovrane e di numi, che richiama alla nostra mente Ermete e la sua dottrina, esercitò una grande influenza sugli studi, sulle forme, e sul gergo degli Alchimisti. La scienza che essi coltivarono rappresenta una delle più profonde occupazioni del Medio Evo: ma può credersi che, sotto il fuoco ed il fumo degli ardenti fornelli, si nascondesse ben altra cura che quella di produrre l'oro e che la pietra filosofale e l'arte intesa a scoprirla — «magnum opus, ars major» — simboleggiassero quelle verità delle quali, fino dai tempi di Ermete (fig. 1), l'ingegno umano andava in cerca con tormentosa sollecitudine, e gli studi, le mediditazioni. le esperienze e le prove che erano indispensabili a ricercarla a scoprirla. La pietra filosofale, secondo gli Alchimisti, possedeva anima e corpo: «lapis qui est in hoc opere necessarius de re animata est; hunc invenies ubique, et habent eum tam dives, quam pauper: crescit ex carne et sanguine, quam praeciosus homini scienti. Dixerunt philosophi quod lapis noster est ex spiritu, corpore et anima, et verum dixerunt». 

Bottega di Alchimista di Giovanni Stradano (1523-1605)
Palazzo Vecchio, Firenze

Le Crociate, che tanto ravvicinarono l'Oriente e l'Occidente, portarono anche in Europa, l'arte alchimica, la quale ebbe cultori instancabili in Italia, in Francia, in Inghilterra, in Germania. Fra questi primeggia Bacone di Verulamio cui fanno degna corolla, fra gli altri, Alberto Magno, Arnaldo da Villanova, Raimondo Lullo e Paracelso. Per essi il mondo sotterraneo non ebbe più segreti; i metalli furono esattamente descritti, si accertarono i caratteri di tutti i corpi, dalle loro combinazioni nuovi se ne produssero, onde può dirsi che veramente fu scoperta la sospirata pietra tìlosofale, perchè ha pregio assai più dell'oro la scienza che, forse essi inconsapevoli, uscì luminosa dai loro alambicchi e dai loro crogiuoli.

Bibliografia
Ulisse Bacci, Il libro del massone italiano, Roma, Vita Nuova, 1922

(1) I Beati Paoli è il nome con cui viene indicata una presunta setta segreta nata in Sicilia formata da individui che si definivano vendicatori-giustizieri-sicari, nata presumibilmente a Palermo, con il nome di vendicosi, intorno al XII secolo circa. Non ci sono però certezze circa la sua esistenza.


Immagine di copertina:
L'alchimista nel suo laboratorio, del 1650, di David Teniers il giovane ( 1610 - 1690)

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