L'Adorazione del Bambino di Annalena
di Filippo Lippi, 1455 circa, Galleria degli Uffizi di Firenze.
La Vergine adora il Figliuolo con tenerezza, mentre lui, con un gesto infantile, porta la mano destra alla bocca e alza il piede sinistro, sfiorando la veste di sua Madre. Da un altro lato, San Giuseppe, in meditazione, tiene il capo con la sinistra e appoggia l'altro braccio su un masso, con un lungo bastone nella destra, che poggia sulla spalla. In secondo piano, vediamo Sant'Ilarione* di Gaza, noto come abate, taumaturgo e fondatore di monasteri in Palestina, vestito da monaco, probabilmente un ritratto come il frate nel quadro di Camaldoli. Più indietro, San Girolamo, nella sua iconica immagine da anziano barbuto, inginocchiato, si colpisce il petto con una pietra, mentre nell'altra mano tiene saldamente il Crocifisso.
Nell'alto, tra le nuvole, un coro di angeli con ali spiegate sorregge la scritta:
"GLORIA IN EXCELSIS DEO"
Sulla destra, dietro le mura di un edificio in rovina, Santa Maria Maddalena alza lo sguardo in un gesto di contemplazione. Sullo sfondo, si ergono i caratteristici massi scoscesi, accanto all'asino e al bue, vicino alla capanna in cui è nato il Bambino, con i pastori e il loro gregge.
* Per Giuseppe Richa Sant'Ilarione è ritratto di Roberto Malatesta, fratello di Annalena, fondatrice del convento.
Scultura in bronzo del XVI secolo che rappresenta una figura mitologica sostenente un dio del vino, esempio di fusione tra antico e Rinascimento.
Una visione senza ideali estetici: solo la sincerità di Giovanni Duprè.
Il "Lo Zuccone" prende vita grazie ai tratti rivelatori di Donatello. L'eroe biblico Abacuc incarna l'arte dell'artista.
Giovanni Battista Paggi (1554-1627), pittore genovese, maestro di grande virtuosità e raffinatezza, noto per opere in Italia e all'estero.